Sono sostanzialmente due, nell’arco di un anno, i momenti chiave della musica: l’estate e il Natale. Il primo perchè mai come in quel periodo la gente va a ballare o ha qualcosa da ricordare in futuro (e come si sa i ricordi in genere sono sempre legati a una canzone), il secondo, in parte per gli stessi motivi del primo, e in parte perchè coincide con la fine dell’anno e si tirano le somme di un’intera stagione musicale.
In attesa pertanto di vedere quali saranno le canzoni che tra dieci anni ci ricorderanno il 2009 (attendiamo ancora l’ultimo mese prima di sindacare) vi suggerisco alcuni titoli, noti e meno noti, che secondo me meritano di essere “vissuti”, perchè il fermento in giro attualmente non è poco e conviene stare con le orecchie ben aperte.
Buon “sound”.
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Fireflies – Owl city
Come un coloratissimo fiore che spunta improvviso tra mille fili d’erba questa canzone mi ha rapito ed è stata decisamente una piacevolissima sorpresa. Saranno i suoni elettronici ma melodici o il sound dannatamente “Prefab Sprout”, anni 80 ma non troppo, fatto sta che il gruppo, fresco fresco, è esploso da poco sfracellando le classifiche di iTunes. Merita, decisamente merita.
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Sweet disposition – The Temper Trap
Ora che finalmente anche le radio nostrane se ne sono accorte, possiamo goderci questo capolavoro assoluto. I nuovi Coldplay, i nuovi Keane, i nuovi U2? Non so. So solo che questa è stupenda e che la classe non è acqua. Speriamo duri.
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Empire state of mind – Jay Z feat. Alicia Keys
Okay, l’originalità non è tanta. In fondo non è altro che Umbrella cantata da Alicia Keys e non Rihanna ma, vuoi perchè Alicia Keys è dotata di una voce fantastica vuoi perchè già Umbrella era un fenomeno non da poco, anche questa, diciamocelo, è un capolavoro.
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Feelings gone – Basement Jaxx (feat. Sam Sparro)
Quando house ed elettronica sposano il pop e lo fanno alla grande. Il rullo di batteria è perfetto e la melodia ottima. Se la base ritmica fosse stata più decisa e un pò meno “tamarra” avremmo fatto bingo. Ci accontentiamo lo stesso.
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Undisclosed desires – Muse
Li critichino pure ma più ascolto questo brano e più il paragone con quei mostri sacri dei Depeche mi sembra sempre meno azzardato. Quando ci vuole ci vuole.
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Bullet proof – La Roux
Ancora della serie: nuove promesse crescono. La ragazzina spopola oltremanica e a ragione. Mix di generi azzeccatissimo, groove irresistibile da canticchiare e ballare. Di quei pezzi che ti entrano in testa e ti rimbalzano dentro come fossero palline magiche.
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Haven’t met you yet – Michael Bublè
Riuscitissimo. Non tanto il brano, orecchiabile e piacevole nel puro stile Bublè, quanto il “restyling” del personaggio visibilissimo nel video, ancora più godibile del pezzo sonoro. Un pò di svecchiamento di questo talento classe 1975 in fondo ci voleva.
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Mrs Cold – Kings of Convenience
Quando uscì Misread mezzo mondo (o forse più) rimase affascinato da un duo che richiamava sfacciatamente le atmosfere dolci e un pò languide di Simon & Garfunkel. Il ritorno, dopo qualche anno di anonimato, non è da meno. Caldo come un bicchiere di Whiskey, una chitarra, un caminetto acceso.
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Pop art blue – Zero 7
Il talento è difficile da buttare via. Anche quando un duo parte a razzo con il capolavoro dei capolavori e poi a distanza di anni non riesce mai a bissare. Eppure qualche perla ce la regalano sempre. Malinconici ma pur sempre positivi.
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Alright – Unforscene
Quand’è che quel geniaccio di Stephane Pompougnac smetterà di tirare fuori dal cilindro brani “sfiziosi”? Non capolavori, beninteso, ma pur sempre quei tre, quattro minuti intriganti che ti fanno fantasticare e battere il piede anche se non vuoi.