Up and down

No, stavolta non sono proprio convinto.
I primi 20 / 30 minuti circa ero esaltato. La storia della coppietta innamorata raccontata in modo così delicato, quel tocco di realismo con la morte di lei e il primo sangue mai apparso (credo) in un film Disney / Pixar mi stavano esaltando.

Colori, disegni, tecnica all’ennesima potenza sempre in grado di andare oltre l’inimmaginabile che credevamo di aver visto la volta precedente.
La solita, folgorante bellezza dei disegni e dello stile inconfondibile Pixar (il diario, le cartoline del Sud America, le foto antiche di vita vissuta, …), la qualità delle texture da non riuscire più a distinguere cosa sia vero e cosa no.
Idea geniale quella dei palloncini che sollevano la casa e passi il fatto di precipitare, guarda caso, proprio nel posto desiderato dopo solo una nottata di tempesta (in fondo è pur sempre un cartone).

Ma da quando appaiono quei fottutissimi, odiosissimi e stupidissimi cani il film crolla…

Non mi era mai capitato di trovare un film Pixar demente.
Eppure si era visto di tutto: supereroi strampalati, macchine parlanti, persino un robottino umanizzato.
Ma cani col collare parlante alla stregua di un esploratore rincoglionito, al comando di aeroplanini, alla ricerca di un improbabile incrocio tra struzzo, pollo e colibrì, questo no.
Il vecchietto che si lancia sulla corda a mò di Indiana Jones, il bambino che comanda la casa volante come fosse un elicottero, la scontatezza di una trama che si sa già dove andrà a parare. Tutto qui?

Non è un problema di “irrealtà” ovviamente. In tutti i cartoni c’è il fantastico. E’ un problema di demenza, di scarse idee, di accozzaglia di elementi. Il massimo poi è mettersi al servizio di una tecnologia, quella degli occhialini 3D, dedicando scene inutili solo per l’effetto tridimensionale (inseguimenti e riprese espressamente girate per dare il senso della profondità a chi indossa gli occhialini) e allungare il brodo.

Peccato, Up aveva tutti gli elementi per entrare nella storia, lo aspettavo da tempo.
Invece è uno dei lavori meno riusciti nella storia della Pixar, niente a che vedere con gli Incredibili nè tantomeno con Wall-E, il vero capolavoro.

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